Nel campo della scienza della sostenibilità si sta svolgendo un vivace dibattito sui meriti della decrescita rispetto alla crescita verde. Uno studio1 condotto dall’Istituto di Scienze e Tecnologie Ambientali dell’Universitat Autònoma de Barcelona (ICTA-UAB) e del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università Pompeu Fabra (UPF), ha analizzato i punti di vista delle élite politiche sulla decrescita e la crescita verde2, concludendo che i politici del Parlamento europeo sostengono le posizioni post-crescita ed ecosocialiste per affrontare la crisi climatica, e non solo la crescita verde.
La decrescita è una strategia di sostenibilità che sta suscitando un crescente interesse scientifico e genera un vivace dibattito. Tuttavia, è considerata troppo radicale perché i politici possano accettarla, soprattutto se paragonata alla crescita verde, che è vista come una proposta più orientata al consenso. Gran parte del dibattito tra decrescita e crescita verde si è concentrato sulla domanda “se la crescita del PIL possa essere disaccoppiata dagli impatti ambientali abbastanza velocemente da evitare il collasso planetario. Tuttavia, una delle critiche centrali contro la decrescita riguarda la sua fattibilità politica, il che significa che le proposte di decrescita sono criticate pur essendo un punto di partenza per le conversazioni politiche”, afferma Riccardo Mastini, coautore dello studio.
La crescita verde, in confronto, è vista come un percorso più appetibile e promettente, vantaggioso per l’economia e l’ecologia, e come una via d’uscita alternativa dagli estremi di limitazione della crescita e crescita ad ogni costo. Ciò rende la crescita verde, secondo i ricercatori fino ad ora, più accettabile per gli elettori e, a differenza della decrescita, una base consensuale per riunire persone con una mentalità ecologica con gli interessi della classe operaia e degli affari.
Lo studio scientifico dell’ICTA-UAB e dell’UPF indaga ora queste affermazioni a livello del Parlamento europeo, dopo aver analizzato le opinioni di 41 deputati di diverse forze politiche. Lo studio mostra l’esistenza di tre gruppi di opinioni chiaramente distinguibili: una posizione post-crescita che mette in discussione la crescita economica; una posizione ecosocialista critica nei confronti del capitalismo e che sostiene la decarbonizzazione guidata dallo Stato; e una posizione di crescita verde più liberale e orientata al mercato che favorisca soluzioni di mercato e mantenga una visione positiva del Green Deal europeo. I risultati dimostrano che la crescita verde è una visione popolare soprattutto tra gli eurodeputati di centrodestra dello spettro politico. Al contrario, gli eurodeputati di centrosinistra, sinistra radicale e verdi tendono ad allinearsi maggiormente con gli altri due discorsi della post-crescita o dell’ecosocialismo. I sostenitori della post-crescita e dell’ecosocialismo concordano su molte questioni come la necessità di investimenti pubblici, la giustizia ambientale e la riduzione dell’orario di lavoro.
Come previsto, anche se non esiste un consenso sulle dichiarazioni orientate alla decrescita, “la cosa sorprendente è stata scoprire che non c’è consenso nemmeno sulle posizioni a favore della crescita verde, presumibilmente finora considerate gradite dalla maggior parte dei politici, ma come mostra il nostro studio, l’opinione prevale soprattutto tra gli eurodeputati di destra”, afferma Giorgos Kallis, uno degli autori dello studio.
Christos Zografos, ricercatore presso il Centro per le politiche pubbliche della Johns Hopkins University – Universitat Pompeu Fabra (JHU-UPF), sottolinea che “questa diversità non si manifesta nella politica e nelle politiche attuali dell’UE, ma ciò che vediamo invece è un consenso attorno a tipologie di politiche di crescita verde come il Green Deal europeo”. Per quanto riguarda le ragioni, ritiene che una possibile spiegazione potrebbe essere che il consenso sulla crescita verde riflette gli equilibri di potere all’interno del Parlamento europeo, “che all’epoca del nostro studio favoriva posizioni di centrodestra”. Un’altra spiegazione potrebbe essere legata all’atteggiamento politico dei Verdi e dei Liberali, due gruppi fondamentali per contribuire a costruire coalizioni attorno alla legislazione pro-ambientale nel Parlamento europeo. “Altri studi hanno scoperto che i Verdi tendono a sacrificare le richieste radicali per misure politiche pratiche, mentre le opinioni dei Liberali nel nostro studio si concentrano attorno alla crescita verde”, conclude Zografos.
1 Kallis, G., Mastini, R. & Zografos, C. Perceptions of degrowth in the European Parliament. Nature Sustainability (Nov. 2023). https://doi.org/10.1038/s41893-023-01246-x
2 Comunicato stampa UAB: https://www.uab.cat/web/sala-de-premsa-icta-uab/detall-noticia/green-growth-loses-weight-as-a-consensus-position-in-the-european-parliament-1345819915004.html?detid=1345901161324
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