Cosa significa decrescita?

Decrescita¹ significa, in primo luogo, una critica alla crescita economica come obiettivo sociale, ed al dominio del linguaggio economico nel dibattito pubblico. La decrescita comporta un cambio di rotta verso una società che utilizzi meno risorse e che sia organizzata intorno ai valori di condivisione, semplicità, convivialità, cura e beni comuni. Per quanto la riduzione della produzione e dei consumi sia un tema centrale, i cambiamenti auspicati dai sostenitori della decrescita vanno ben oltre. In una società della decrescita, il tipo di attività svolte sarebbe differente, così come cambierebbero i modi d’uso dell’energia, le relazioni sociali, le relazioni di genere, la distribuzione del tempo tra lavoro pagato e non pagato, e la relazione con la natura. Idee fondamentali per la teoria e l’immaginario della decrescita sono la critica al capitalismo, un sistema che ha bisogno della crescita economica per sopravvivere, la critica al PIL, che usa la produzione complessiva di un paese come indicatore principale per misurarne il benessere, e la critica alla mercificazione e alla trasformazione di beni socio-ecologici in merci con un valore economico.

In un’economia di decrescita i settori fondamentali per il benessere delle persone, come l’educazione, la sanità, e l’abitare, acquisirebbero maggiore importanza e sarebbero organizzati e valutati secondo parametri diversi da quelli monetari². Inoltre, il commercio sarebbe basato sulla cooperazione e sul soddisfacimento dei bisogni reali delle persone, invece che sul profitto economico. Le forme organizzative prevalenti sarebbero le cooperative, le organizzazioni per la gestione dei beni comuni e le organizzazioni comunitarie o imprese sociali, guidate da principi di eco-sufficienza e giustizia.

Una riflessione che sorge spontanea quando si parla di decrescita, è che una fetta considerevole della popolazione mondiale vive sotto la soglia di povertà, e che i paesi più poveri del Sud Globale hanno al contrario bisogno di crescere, per poter soddisfare i bisogni primari. A questa perplessità sulla decrescita si può rispondere che la realizzazione di una società decrescentista nel Nord Globale porterebbe a una riduzione della domanda di risorse naturali, permettendo così di andare oltre il modello neocoloniale estrattivista dell’attuale sistema economico globale. In questo modo, si lascerebbe spazio ai paesi del Sud di decidere il proprio cammino, senza rimanere prigionieri dell’idea di sviluppo improntato alla crescita economica imposto loro dai paesi del Nord. Progetti politici come il Buen Vivir in America Latina, Ubuntu in Africa e l’Economia della Permanenza di Gandhi, che esprimono una visione diversa di sviluppo ed un sistema socio-economico alternativo, avranno finalmente spazio per fiorire solo quando il modello improntato alla continua crescita economica verrà messo da parte³.

1 - Vedi Demaria, D’Alisa e Kallis in Degrowth: A Vocabulary for a New Era
2 - Vedi Ekaterina Chertkovskaya in Degrowth – Per un’introduzione alla decrescita,
3 - Vedi Demaria, D’Alisa e Kallis in Degrowth: A Vocabulary for a New Era