Come pagare per una transizione verso la decrescita?

Decrescita · domenica, 10 mar 2024
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Come discusso da Jason Hickel nell’articolo “How to pay for saving the world: Modern Monetary Theory for a degrowth transition”, fra gli obiettivi della decrescita, oltre a quello di dimostrare che una crescita infinita non costituisce una condizione necessaria per il buon funzionamento di un’economia, c'è anche quello di sfatare il mito del deficit secondo il quale i governi sarebbero sottoposti a limiti finanziari nel perseguimento dei propri obiettivi. Le proposte politiche delineate dalla decrescita - da quella dei servizi pubblici universali, a quella dell’accorciamento della settimana lavorativa fino alla proposta della garanzia pubblica del posto di lavoro - vengono spesso accolte con scetticismo in quanto ritenute insostenibili da un punto di vista finanziario. Infatti, la domanda che spesso si pone a chi sostiene queste proposte è quella di come garantire la stabilità economica in presenza di una riduzione della produzione. In questo contesto, come sostiene Hickel, la teoria monetaria moderna (MMT) costituisce un’analisi estremamente interessante per la decrescita, in quanto dimostra che, anche in assenza di crescita economica, è possibile, mediante la MMT, ottenere un miglioramento delle condizioni sociali della popolazione. La MMT infatti mette in rilievo due elementi fondamentali: da una parte, il fatto che i governi che controllano le loro valute non funzionano come le famiglie o le imprese, che devono fare quadrare il bilancio e non indebitarsi eccessivamente per non andare in bancarotta. E dall’altra, che i governi non devono tassare o prendere in prestito soldi prima di poterli spendere, perché essi creano il denaro che spendono e possono dunque crearne quanto desiderano. Un esempio che lo dimostra, sottolinea Hickel, è la crisi COVID-19, in risposta alla quale i governi hanno creato denaro.

Il mito del deficit

La MMT riconosce l’esistenza di limiti alla spesa dei governi, i quali ultimi non possono creare denaro all’infinito. Tuttavia, questi limiti, secondo gli economisti che sostengono la MMT, non sono determinati dai bilanci o dal deficit, bensì dall’inflazione: infatti, una spesa eccessiva nell’economia determina una domanda troppo alta, che puo’ portare a un aumento dell’inflazione. E’ in questo scenario che entra in gioco la tassazione che, secondo la MMT puo’ essere un ottimo strumento per ridurre la domanda in eccesso e quindi mitigare l’inflazione oltre a diminuire le diseguaglianze. Il potenziale di trasformazione della MMT risiede nel fatto che, come sottolinea Hickel, essa determina un nuovo modo di pensare al denaro, il quale può cominciare ad essere inteso come qualcosa che si deve usare anziché possedere. Infatti, in questa visione, il governo crea il denaro che poi spende nell’economia per soddisfare i bisogni delle persone, evitando un’eccessiva accumulazione attraverso le tasse. Un ulteriore aspetto evidenziato da Hickel è che, mentre nella MMT classica la tassazione viene usata unicamente per controllare l’inflazione, una sua implementazione in versione decrescentista potrebbe portare ad un uso della tassazione per scopi ecologici, al fine di diminuire l’uso di risorse ed energia.

Dalla scarsità artificiale all’abbondanza pubblica

L’importanza della MMT per la decrescita è evidente quando si pensa a come l’andare oltre i limiti imposti dal deficit renderebbe più facile ai governi finanziare i servizi pubblici universali, sviluppare delle energie rinnovabili e offrire lavoro pubblico garantito.Questo approccio ridurrebbe le disuguaglianze e avvierebbe processi di demercificazione di importanti settori dell’economia, assicurando a tutti un lavoro significativo e ben pagato oltre a servizi di alta qualità. In risposta alla preoccupazione esposta da alcuni studiosi della decrescita rispetto alla MMT dovuta al fatto che un aumento del debito genererebbe interessi che porterebbero ad una pressione per la crescita del PIL in futuro, Hickel sottolinea che nella MMT il debito pubblico presenta un’importante differenza rispetto al debito privato, in quanto non deve essere ripagato. Sfatando il mito del deficit, verrebbe meno la necessità di far crescere l’economia per poterlo ripagare. In questo modo, la narrazione della responsabilità fiscale, che Hickel mostra essere usata dai governi come espediente per mantenere scarsità artificiale di denaro e assicurare un costante flusso di lavoro a basso costo alle imprese private, perderebbe di credibilità. Eliminando la condizione di scarsità artificiale su cui si basa il sistema della crescita e creando abbondanza pubblica, la MMT offre la possibilità di creare un’economia post-crescita e post-capitalista.

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